Thursday, December 29, 2005


Migliorare, peggiorare. Cambiare.
Ho passato dieci minuti davanti allo schermo prima di scrivere la prima parola. Possibile che non abbia niente da scrivere? Di sicuro non mi obbliga nessuno. Mi sono ricordata di un periodo in cui non aggiornavo il blog perchè ero depressa, non poteva uscire nulla di buono da quello stato d'animo, non potevo scaricare i miei macigni scrivendo quattro righe, al massimo potevo legarmeli ai piedi e buttarmi giù da Ponte Sisto. Purtroppo anche ora non riesco a scrivere nulla di mio, nulla di ironico, di divertente, di spassoso, oppure il mio può essere anche qualcosa di pensieroso? Sarò simpatica, ma sono anche una frana. E non mi riferisco a quella volta che mi sono incollata le dita al citofono col superattak, no, mi riferisco alla mia totale e snervante pigrizia, snervante pure per me. A pensare che quando ero piccola mi affannavo sempre per gli altri, ci beccavo pure i cazziatoni. Non mi capisco a volte. Ho confuso la maturità con la serietà. Che dite, potrò chiedere a Micheal J. Fox di farmi fare un giro sulla DeLorean?

Tuesday, December 20, 2005


Se c'è qualcuno tra noi che ama questo periodo dell'anno, parli ora o taccia per sempre.
Da quando sono diventata "grande" il Natale con i suoi annessi e connessi mi stressa psicologicamente come l'attesa alle poste. Anche i regali perdono della loro aspettativa.
Ma non voglio parlare del Natale, c'è un altro incubo che aleggia nell'aria, e lo si inizia a soffrire proprio da quando si diventa "grandi": il Capodanno. Più si avvicina il 31 dicembre, più ansia e disorientamento alimentano i miei neuroni. Dove si va, con chi si sta, cosa si fa. Bisogna essere abbastanza per organizzare qualcosa, e non abbastanza se ci si vuole intrufolare in qualche festa. Bisogna mangiare molte lenticchie perchè portano soldi, ma non troppe perchè altrimenti portano al bagno. Bisogna comprare qualche botto da fare in casa, ma non esagerare sennò il botto lo fai con la casa. E poi, attenzione, non fate mai a Capodanno ciò che non vorreste fare per il resto dell'anno, a causa di quel detto maledetto, che tutti, e dico tutti, ripetono nel corso di tutta la nottata, in ogni variante possibile: chi non copula a Capodanno, non copula tutto l'anno (tiè!); chi non va al bagno a Capodanno, non va al bagno tutto l'anno (e muore di cacca); chi si ubriaca a Capodanno, sta brillo tutto l'anno (ma magari!); et cetera. C'è chi si organizza per il 31 sin dal 1 gennaio precedente e chi decide la mattina stessa. Per una volta mi piacerebbe rientrare nella prima categoria, ma se ne parla per l'anno prossimo, per questo rimango nella seconda a testa alta.


Saturday, December 17, 2005

Un'uscita per festeggiare il mio primo quarto di secolo. Mi son detta: per una volta mettiamoci un paio di scarpe decenti, carine, insomma, da donna. Essendo incapace di guidare la macchina con le scarpe da donna, le ho messe dentro un sacchetto e mi sono infilata quelle comode. Scendo, salgo in macchina e alla velocità sancita dalla legge arrivo davanti al locale. Nove e trenta puntuale. Parcheggio di fronte all'entrata e spengo il motore. È ora di cambiarsi le scarpe...dove sono le scarpe? Cerco ovunque, sotto tutti i sedili e nel portabagagli, niente. Le mie scarpe da signorina sono scomparse. Eppure le avevo in mano, in una busta bianca, sono sicura. Poi un dubbio atroce: oddio! Le ho posate sul marciapiede prima di entrare in macchina, sotto casa! "Pronto mamma, ho lasciato le scarpe sotto casa, sul marciapiede, in una busta, scendi prima che le rubino!" "Cara, qui dalla finestra non si vede nulla, non ci sono" "Le hanno già rubate! Scendi!". Nel frattempo arrivano Gei Ar, il Dott.Gilaus e Michi, i quali non sembrano per niente stupiti dell'accaduto, e anzichè consolarmi, mi sfottono con delle bassissime battute sull'età che scorre. Poi mi richiama mia madre: "Rincoglionita, mi hai fatto scendere a vuoto con questo freddo, le scarpe erano nel bagno" "Scusa potevi cercare in casa prima di scendere". L'età avanza per tutti.

Wednesday, December 14, 2005


Quando converso con Gei Ar scappa fuori sempre qualche ricordo interessante. Ad esempio avevo completamente rimosso di quando ce lo siamo dimenticati a Marino dopo che eravamo andati a pattinare sul ghiaccio. Dopo anni mi chiedo: ma come ci si può dimenticare una persona in un posto?
Riassumendo, eravamo un gruppo di sedicenni rincoglioniti e l'idea di andare a pattinare sul ghiaccio sembrava l'idea più cool dell'inverno: "che famo? 'ndo annamo? quanti semo?". Avuto il lampo di genio per dare una svolta al sabato pomeriggio, andammo al palazzo del ghiaccio a Marino, fuori Roma, per mezzo di un treno scarcassato e puzzolente. Pattina che ti ripattina, scadde l'ora a disposizione e mentre tutti ci guadagnavamo l'uscita, Gei Ar venne travolto alle spalle da un pattinatore impedito. Rimase a terra, si rialzò, e anche se stordito si andò a cambiare. Tutti noi eravamo già usciti e già stavamo salendo sul treno. Gei Ar no. Uscito dal luogo del delitto ancora ignaro del suo abbandono, assistette all'incidente in moto di uno del gruppo e lo soccorse eroicamente. Non sapendo come tornare a Roma, chiese all'ambulanza di poter salire con loro ma il permesso fu negato. E fu così che Gei Ar si avviò verso casa, accompagnato da un extracomunitario che sapeva la strada meglio di lui, e alle undici di sera si mise a letto.
E alla mia domanda di prima, ci si può dimenticare di qualcuno, rispondo senza esitazione nè pietà: si.

Sunday, December 11, 2005


Finalmente due fanciulle. Marta&Giulia, alias marteggiu. Nonostante il loro legame gemellare sono due entità separate (eh si, è la dura verità).
Giuli. Non conosco persona più chic e affascinante, riesce a conquistare chiunque con quel suo modo di fare, che siccome è suo non so spiegarlo a voi mortali. Il suo problema? Rapisce troppi cuori contemporaneamente e quindi, tra la vastità delle possibilità, non sa mai chi scegliere.
Marta. Negli ultimi due anni si è trasformata, anzi no, direi...non saprei, perché alla fine è sempre lei, però qualcosa è diverso e questo qualcosa non spiegarlo a voi mortali. Rimarrà negli annali quella volta in cui bisognava recuperarla alla stazione di Sperlonga e lei ci descrisse le vicinanze come un'ex centrale nucleare abbandonata (???).

Devo ammettere di averle un po' trascurate, eppure gli voglio un gran bene. Voglio bene a Giulia quando appare super sicura di sé, e voglio bene a Marta quando non lo è per niente; a Giulia quando la vedo apparire nelle sue mis sempre e comunque -issime, e a Marta che mi è passata dallo street al fashion style spinto. Era il Potere del Trio, formidabile potere che ha colpito chiunque gli fosse a tiro. Ma non voglio dilungarmi più di tanto, ho paura di buttarmi sul nostalgico, ho solo un ultimo messaggio criptato: Cèson!

Tuesday, December 06, 2005


Il DonGiulio. Lo potete ammirare nei tratti salienti del suo carattere: amante della musica, grande (pure troppo) lavoratore, incazzato perennemente col mondo e con una voglia non molto celata di vendetta verso la vita. Massima aspirazione: vincere al superenalotto e mandare tutti in quel posto. Esprime la sua nausea in un blog avvincente. In ogni caso, Il DonGiulio non è solo "mal di esistenza negli anni duemila", in fondo le persone come lui riescono ad amare un giorno di vita ben vissuta più di tutti gli altri, della serie "basta un giorno così a cancellare 120 giorni stronzi...a cacciarmi via tutti gli sbattimenti".
MrCoffee. Amante del caffè e delle sue Philip Morris filter Kings. Ama le donne, ma non trova mai quella giusta, il che gli causa una profonda e instancabile depressione, aggravata ultimamente anche dalla mancanza di un cappotto invernale idoneo alla fredda stagione milanese. Anche lui si sfoga nel suo irriverente blog. La sua recente passione? Il Risiko, per cui questua giornalmente riunioni a scopo partite.

L'accostamento di questi due personaggi è dovuto alle loro innegabili affinità elettive. No, non sono fidanzati, anche se hanno convissuto per alcuni mesi. Il punto è che sopportarli in contemporanea è veramente dura, soprattuto se capita che siano in concomitanza profondamente depressi. A quel punto è la fine e si può sperare solo nella inconconfutabile legge algebrica secondo cui meno per meno fa più. Solo sperare. Da quando poi sono entrati nel tunnel del Risiko non si vive: immaginate due maschi dominanti che fanno la guerra, non ne può uscire nulla di buono, solo se una volta su cento la femmina vince le acque si quietano. Ma non troppo.
Mi congedo con la speranza che i due escano dalle loro prostrazioni e che riescano finalmente a creare una loro società solo per il piacere di poter assumere una zozza segretaria tutta bionda.