Wednesday, December 14, 2005


Quando converso con Gei Ar scappa fuori sempre qualche ricordo interessante. Ad esempio avevo completamente rimosso di quando ce lo siamo dimenticati a Marino dopo che eravamo andati a pattinare sul ghiaccio. Dopo anni mi chiedo: ma come ci si può dimenticare una persona in un posto?
Riassumendo, eravamo un gruppo di sedicenni rincoglioniti e l'idea di andare a pattinare sul ghiaccio sembrava l'idea più cool dell'inverno: "che famo? 'ndo annamo? quanti semo?". Avuto il lampo di genio per dare una svolta al sabato pomeriggio, andammo al palazzo del ghiaccio a Marino, fuori Roma, per mezzo di un treno scarcassato e puzzolente. Pattina che ti ripattina, scadde l'ora a disposizione e mentre tutti ci guadagnavamo l'uscita, Gei Ar venne travolto alle spalle da un pattinatore impedito. Rimase a terra, si rialzò, e anche se stordito si andò a cambiare. Tutti noi eravamo già usciti e già stavamo salendo sul treno. Gei Ar no. Uscito dal luogo del delitto ancora ignaro del suo abbandono, assistette all'incidente in moto di uno del gruppo e lo soccorse eroicamente. Non sapendo come tornare a Roma, chiese all'ambulanza di poter salire con loro ma il permesso fu negato. E fu così che Gei Ar si avviò verso casa, accompagnato da un extracomunitario che sapeva la strada meglio di lui, e alle undici di sera si mise a letto.
E alla mia domanda di prima, ci si può dimenticare di qualcuno, rispondo senza esitazione nè pietà: si.

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