Wednesday, March 30, 2005


Nulla da fare. E' inutile. Posso provarci, fare di tutto per sentirmi immune, ma niente. Sento la calda stagione avvicinarsi velocemente, e con lei il mio disagio femminile. Lui mi dice che sono bella, che non mi manca nulla (eccetto due cosette...), che gli piaccio, che sono bella, ancora, e che sono unica... e io lo adoro per questo, perchè mi ci fa sentire sul serio, e ammetto anche che nella mia superba presunzione di piccola egocentrica certe cose le penso già di mio, ma poi ecco, ecco il 21 marzo, ecco che tutte iniziano a denudarsi, gli ormoni maschili impazziscono, mentre i miei neuroni innescano una serie di gravi corto circuiti nella mente, tra i miei pensieri, e tutto il lavoro sulla mia autostima inizia a vacillare pericolosamente. Perchè devo essere donna anche dopo l'equinozio di primavera? E il mio occhio femminile, avulso dal mio cervello, percorre orbite non dettate da impulsi razionali, si fissa solo sulle perfezioni di chi mi circonda. E il mio cervello... il mio cervello sragiona solo attraverso libere, liberissime, associazioni, tipo ventre-piatto-lei-gonfio-io-pallone. Ma perchè essere donna anche dopo l'equinozio di primavera? Quando emerge quel lato femminile che è in me e prepotentemente rincretinisce i miei sensi. Non potrei diventare qualcos'altro? Anche un uomo va bene, in fondo ho sempre sofferto di una certa invidia del pene. Possibile che la mia femminilità coincida principalmente con le classiche ossessioni femminili? E' deludente. Ed è ridicolo. Mi vergogno di queste pulsioni prettamente femminee.
Che fretta c'era, maledetta primavera...

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